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Premessa Storica 

La tradizione religiosa di Aidone per la Pasqua è simile a quella celebrata in molte città spagnole, in particolare Siviglia e Malaga, in quanto venne portata in Sicilia dagli Spagnoli, in particolare dall’ Ordine dei Gesuiti.

Il fatto incredibile: il 18 gennaio 1606 a seguito di un viaggio dalla Spagna e precisamente da Alicante in direzione di Genova, il veliero Santa Maria di Montenero, naufragò al largo di Porto Conte vicino alla città di Alghero. In quel naufragio venne abbandonata una statua di Gesù Cristo che in seguito venne recuperata dal nobile arciprete Juan Munoz De La Mota Da Yecla, come una sorta di penitenza o espiazione nei confronti dei membri dell’ equipaggio deceduti. Alla statua miracolosamente recuperata venne tributato l’ onore di essere guardata e sorvegliata a vista per un lungo periodo, da due Confratelli della Confraternita dei Cappuccini, composta da n.114 componenti. Quella tradizione religiosa della Sardegna venne successivamente importata nella nostra Isola. Occorre precisare che sin dal tempo del Regno di Martino I (1396-1409) la nostra cittadina di Aidone è stata sempre religiosamente devota alla tradizione spagnola copiandone gli usi ed i costumi o addirittura subendone l’ influenza a discapito di altre tradizioni antiche legate alla vicina Polis di Morgantina.
Infatti durante il breve soggiorno (marzo-aprile 1396) di RE Martino I e la Regina Maria (figlia del RE Federico IV ° Il semplice) presso il Castello normanno della nostra cittadina, nella chiesetta edificata entro le mura del maniero, venne celebrato il rito del Giovedì Santo con la presenza del Consigliere del RE: il pugnace domenicano Vincenzo Ferrer (che in seguito sarebbe stato proclamato Santo – 1456) e al quale per un certo periodo, venne dedicata la Chiesa di San Domenico edificata a partire dall’anno 1406.

Il Giovedì Santo dedicato all’ ultima cena di Gesù Cristo con i suoi 12 apostoli veniva celebrato, per come si evince dagli affreschi della Chiesa di Sant’ Andrea di Piazza Armerina, con la spartizione in 12 pezzi della grande ostia e la somministrazione del vino con un calice d’ oro, in totale somiglianza con la tradizione di Alghero. 


La Settimana Santa e la Giunta Pasquale

Si parte dunque dalla prima festa: la Domenica delle Palme in cui i le statue dei 12 Apostoli, chiamati “Santoni” dal popolo, accompagnati dai bambini che portano i ramoscelli d’ ulivo e le palme intrecciate e lavorate, dopo aver percorso le strade del paese si portano tutti quanti davanti al portone della Chiesa Madre di San Lorenzo Martire. Dopo alcuni vani tentativi da parte di alcuni apostoli, alla fine San Mattia munito di ascia, riesce ad aprire il portone della chiesa e successivamente entrati tutti e 12 i Santoni viene celebrata la Messa solenne.

La Settimana Santa si apre il Lunedì con la processione della Confraternita dell’ Annunziata vie cittadine seguita successivamente da tutte le altre Confraternite. In queste processioni vi sono dei gruppi che ripropongono le “Quarantore” ovvero dei canti siciliani dedicati alla passione di Gesù Cristo (es.- li vintaquattrura – a crucisanta – a cavalleria).

Il Giovedì Santo invece tutte le chiese predispongono negli Altari i simboli legati alla fecondità della terra come le spighe di grano, pani e nel contempo, su un tema proposto dalla comunità parrocchiale, compiono un giro completo del paese tutte le Confraternite. A chiudere il ciclo delle Processioni, la Confraternita del Ss. Sacramento, seguita dalla Banda musicale.

Il Venerdì Santo, dalla Chiesa di Santa Maria Annunziata, la Confraternita all’ imbrunire trasporta la bara vuota sino alla Chiesa madre di San Lorenzo, seguita da una folla che aspetta di celebrare la discesa dalla Croce di Gesù Cristo. Ai suoi piedi ci sono le pie donne: Maria, Maria Maddalena e Maria di Magdala con San Giovanni. Poi alcuni confratelli vestiti di bianco con i guanti, sollevano la statua del Cristo Crocifisso e lo depositano nella bara per compiere il lungo tragitto attraverso le vie e le piazze cittadine con la Banda musicale al seguito che suona solitamente marce funebri e il gruppo dei Cantori delle Quarantore. (da rilevare che la cerimonia si protrae fino a notte fonda)

La Giunta di Pasqua. In questo giorno si svolge la Giunta (l’ incontro) tra il Cristo Risorto e la Madre, con la particolare presenza dei Santoni. In tarda mattinata la statua del Cristo Risorto esce dalla Chiesa Madre prelevata dalle Confraternite di Maria Ss. delle Grazie e dell’ Annunziata con i loro i loro apostoli. Quindi si recano processionalmente nel luogo dove, per tradizione, viene collocato il Cristo. Nel frattempo la statua della Madonna, ricoperta da un manto nero, esce dalla Chiesa di Santa Maria Lo Plano prelevata dalle confraternite di San Giuseppe, Sant’ Anna (Ss.Crocifisso),  Santa Maria del Carmelo e Santa Maria la Cava con il loro rispettivi Santoni.
Tali Confraternite si recano processionalmente presso la postazione tradizionale della Madonna, disponendosi in modo da formare due cordoni fra i due simulacri, per consentire il libero movimento di tutti gli Apostoli. 
Inizia, così, il via vai degli apostoli fra la Madre e il Figlio che, incrociandosi fra di loro, esprimono la gioia, alla vista del Cristo risorto, con gesti e saltelli.  Manca l’ apostolo Simon Pietro che non sa niente del miracolo accaduto (La Resurrezione). 
Infatti, egli idealmente è uscito prima che le pie donne (Maria di Magdala e Maria Maddalena) dessero l’ annunzio, perché si ritiene indegno di stare con gli altri a causa del suo tradimento. Venendo dalla sua postazione, egli si accorge che i suoi compagni sono gioiosi e si ferma incredulo per ciò che vede. Il giovane apostolo Giovanni corre verso di lui per informarlo della Resurrezione e anche gli altri apostoli fanno lo stesso. 
A questo punto San Giovanni e San Simone si mettono vicino al Cristo Risorto, mentre San Andrea e San Giacomo Minore si mettono vicino alla Madonna. San Pietro accompagnato dai vessilliferi delle Confraternite compie un triplice viaggio da un capo all’ altro della piazza Filippo Cordova a memoria del suo triplice tradimento.
Nel frattempo arriva il Cristo risorto e San Pietro alla sua vista erompe in gesto di gioia e si inchina profondamente verso di lui. Quindi San Pietro con il Cristo risorto e gli altri apostoli si dirigono verso la Madonna (S. Maria ), la quale a sua volta si muove verso il figlio con i suoi apostoli. 
Al centro della piazza avviene l’ incontro fra Gesù Risorto e la Madonna a cui cade il manto nero in segno di gioia ed è a quel punto, a mezzogiorno in punto, che suonano a festa le campane della Chiesa di Santa Maria e tutti i 12 apostoli (santoni) esprimono la loro gioia saltellando davanti al Cristo risorto e la Madre.
Con la banda musicale che suona si procede alla processione con le confraternite, il clero e i naturalmente simulacri della Madonna e del Risorto con tutti gli apostoli. 
Tutti quanti con il popolo festante di gioia percorrono il centro abitato fino alla Chiesa Madre dove avviene il saluto finale fra la Madre e il Figlio.

Il Cristo Risorto rimane nella Chiesa Madre, mentre la Madonna con gli apostoli raggiungono processionalmente le loro sedi di appartenenza.
Durante questa Giunta di Pasqua il Sacerdote di turno presenta i 12 apostoli con i loro simboli e le Confraternite di appartenenza.

I Santoni

Con i 3 metri di altezza, sono realizzati secondo la migliore tradizione artistica in cartapesta e legno opportunamente intelaiato in modo che i Santanari ovvero i confratelli incaricati di portarli per il paese gli possono far fare saltelli e piroette, secondo la tradizione.

San Giacomo Maggiore e San Giacomo Minore, 
della Confraternita di Santa Maria delle Grazie fondata nel 1673

San Giacomo Maggiore ha una tunica color rosso-cardinale ed il mantello blu con dei fiori e palme nelle mani, ciò per riportare alla nostra memoria che egli era figlio di Zebedeo e Ssalomè, fratello di Giovanni, nato a Betsaida di professione pescatore come Andrea e Simone (Pietro). 
Venne chiamato da Gesù mentre si trovava nella riva del Lago di Genesaret ed era un tipo piuttosto orgoglioso ed impulsivo tant’ è che voleva far punire da Gesù i Samaritani che gli negarono l’ ospitalità.
Giacomo voleva anche la gloria e chiese a Gesù di poter sedere alla sua destra nel momento finale e morì martire nell’ anno 42 d.c. ucciso su ordine di Erode Agrippa.
E’ venerato in modo particolare in Sagna nella città di  Santiago de Compostela ove c’è una bellissima chiesa in suo onore edificata nell’ IX° sec.
Pare che secondo alcuni voci le sue spoglie furono traslate da Gerusalemme da alcuni suoi fedeli ispanici di nascosto.

San Giacomo Minore ha la tunica rossa e mantello blu e tiene nelle mani dei fiori ed un libro. Fu il primo vescovo di Gerusalemme ed era cugino di Gesù Cristo, in quanto figlio di Alfeo fratello di San Giuseppe.

Tuttavia secondo Eusebio il nostro Giacomo Minore venne chiamato da tutti il “Giusto” perchè seguiva alla lettera i comandamenti lasciati dal Signore. Per questa sua profonda fede, venne ucciso su ordine di Hanan II, figlio del Gran Sacerdote Hannan I nell’ anno 62 d.c. (fu percosso da un bastone e poi fatto precipitare da uno dei Pinnacoli del Tempio di Gerusalemme. La sua tomba venne edificata sul posto).
Giacomo il Giusto perdonò in punto di morte i suoi uccisori, come aveva fatto il primo martire Santo Stefano. La sua morte venne reputata ingiusta da quasi tutti gli Ebrei, anche non cristiani tant’ è che lo storico Giuseppe Flavio affermò che Gerusalemme venne distrutta nel 70 d.c dall’ esercito romano di Tito anche perchè fosse vendicata la sua morte.

Sant’ Andrea e San Mattia della 
Confraternita di Ss. Maria Annunziata fondata nel 1618

Sant’ Andrea indossa una tunica rossa ed un mantello arancione e tiene nelle mani oltre ai fiori un pesce per ricordarci a tutti ch’era un pescatore, come suo fratello Simon Pietro.
Figlio di Giona, era insieme a Giovanni un discepolo di Giovanni Battista e seguì il maestro Gesù Cristo dal momento del suo battesimo sul fiume Giordano. Pare dunque che Andrea fu il primo apostolo ed avvisò il fratello Simone che aveva trovato Il Messia; quindi lascio le reti per i pesci per avviarsi al seguito del Gran Pescatore di uomini.
Andrea era un tipo generoso e preoccupato per il popolo; tant’ è che chiese a Gesù mentre scendeva dalla Montagna di prodigarsi per sfamare il popolo. La “moltiplicazione dei pani e dei pesci” viene ricordata insieme all’ apostolo Andrea in Grecia a Patrasso il luogo del suo martirio.
Sant’ Andrea è ricordato anche per la sua famosa Croce ad X ed il suo culto venne particolarmente incrementato dai Crociati durante la prima Crociata di Goffredo di Buglione, Boemondo, Tancredi, ecc
Sant’ Andrea è il protettore dei pescatori e dell’ Ordine del Toson d’oro.

San Mattia simile nei colori a Sant’ Andrea porta nella mano un’ ascia da falegname e venne chiamato dallo Spirito Santo, dopo la morte di Giuda l’ Iscariota per sostituirlo. Dagli Atti degli Apostoli infatti, sappiamo che Pietro scelse dai 120 discepoli due uomini: Giuseppe denominato Barsabba e Mattia, quest’ ultimo venne scelto dunque dagli undici e l’ascia in mano può avere a che fare con il mestiere del maestro Gesù.
Comunque con la sua ascia MATTIA è quello che apre il portone della Chiesa di San Lorenzo.

San Giovanni Evangelista e San Giuda Taddeo 
della Confraternita di Sant’ Anna fondata nel 1938.

San Giovanni ha la tunica rossa ed il mantello giallo ed è autore del Quarto Vangelo e di alcune lettere e dell’ Apocalisse, per quest’ ultimo scritto profetico viene associato al simbolo dell’ aquila poichè egli vide più lontano di qualunque altro discepolo di Gesù’.
Scrisse o meglio dettò ad un suo discepolo il Vangelo nell’ Isola di Patmos quando era già vecchio e quindi potè descrivere tutti gli avvenimenti e gli insegnamenti del Signore. Si dichiarò con un certo orgoglio nel suo Vangelo, il discepolo prediletto da Gesù (secondo alcuni Vangeli apocrifi perché era imparentato con il maestro). In ogni caso San Giovanni merita di essere nominato prediletto in quanto seguì Gesù sempre, anche durante il suo Calvario. Egli fu il primo apostolo che nell’ ultima cena viene a sapere dal suo Maestro il tradimento di Giuda Iscariota. Quando Gesù’ venne crocifisso ed era in agonia era lì presente per essere investito dal Signore del compito di “nuovo figlio” per sua madre Maria.
San Giovanni era anche presente alla Trasfigurazione, ma soprattutto alla Resurrezione di nostro Signore Gesù cristo, per cui venne considerato giustamente insieme a San Pietro l’altra colonna importante della prima chiesa cristiana. Pare che egli sia stato anche il fondatore della chiesa cristiana di Efeso e morì ultracentenario di morte naturale a Patmos.
Si narra anche che un legato romano cercò di ucciderlo facendolo immergere nell’ olio bollente.

San Giuda Taddeo, cugino del Signore e fratello di Giacomo Minore veniva chiamato Taddeo che in aramaico significa “magnanimo”.
Secondo Origene, fondò una chiesa in Persia dove diffuse il Cristianesimo.
Si narra anche che Giuda Taddeo era l’ autore di alcune lettere che sono andate perdute, con le quali metteva in guardia i primi Cristiani dai falsi Profeti.

San Filippo e San Tommaso 
della Confraternita di S. MARIA del CARMELO fondata nel 1881

San Filippo ha l’onore di avere un suo Santuario nella nostra città nella Chiesa di Santa Maria Lo Plano e pare che il suo culto venisse praticato a sin dall’ anno 1631 insieme a suo fratello Giacomo.  Era un uomo dal carattere semplice e la sua domanda al Signore: “Come faremo a sfamare tante gente?”, ci fà capire che si preoccupava molto per la moltitudine di genti che seguiva Gesù nei suoi viaggi in Galilea verso Gerusalemme nativo di Betsaida iniziò a predicare in Samaria dopo la morte di Gesù Cristo.
Dagli Atti degli Apostoli sappiamo che San Filippo fece tanti miracoli: scacciava i demoni e guariva i paralitici e gli zoppi, per questo motivo il 1° maggio nella nostra Aidone migliaia di persone devote compiono un lungo viaggio a piedi provenienti da ogni parte della Sicilia.
San Filippo era talmente pieno di Spirito Santo che riuscì a convertire un Mago, un certo Simone di Samaria. Infatti lo battezzò e divenne il suo fedele accompagnatore per tutta la sua vita.
Fu anche l’ apostolo promotore della chiesa cristiana in Etiopia, si narra che riuscì ad insegnare le Sacre Scritture e spiegare la vita di Gesù ad un eunuco etiope che rivestiva la carica di alto Ufficiale della Regina Candace. Questo dignitario etiope fece costruire la prima chiesa in quella regione del Nilo.

San Tommaso: la tunica verde ed il mantello grigio di TOMMASO ci descrivono meglio il suo carattere irruento ed allo stesso tempo venato di un pessimismo della ragione.
Se attraverso i Vangeli possiamo comprendere che Tommaso aveva la costante preoccupazione per la vita del suo maestro, nell’ episodio della sua incredulità per la resurrezione ha lasciato il “segno” a tutti i Cristiani. Infatti
 se Gesù risorto non gli avesse fatto toccare con la sua mano le ferite chissà se molti pagani avrebbero potuto aderire alla fede cristiana.
Si narra che San Tommaso fece conoscere gli insegnamenti di Gesù alla popolazione indiana, notoriamente legata agli Dei Bahama e Budda. 

San Pietro e San Matteo 
della Confraternita di Santa Maria La Cava (Lo Plano) fondata nel 1630.

San Pietro, oltre le chiavi in mano dovrebbe portare la spada poichè la usò contro il servo di Hanan, un certo Malco, a cui tagliò l’ orecchio.
Gesù lo chiamò Cefas (Pietra) perchè nonostante la sua debolezza ed i suoi pentimenti aveva una profonda fede ed un carattere forte, doti che lo fecero diventare il primo degli Apostoli.
Testimone di tanti miracoli, San  Pietro, dopo la morte di Gesù fu talmente pieno di Spirito Santo che operò egli stesso tanti miracoli, ivi compreso quella della Resurrezione di una certa Tabità di Giaffa.
Fu il primo apostolo ad accettare un pagano romano, il Centurione Cornelio, e quindi insegnò che il Signore era venuto principalmente per la liberazione di tutti gli uomini da ogni parte del mondo, facendo conoscere loro la Verità.
Fondatore della Chiesa di Antiochia, tramite il suo discepolo Barnaba, dopo l’ ultimo Concilio di Gerusalemme tenuto in presenza di Giacomo il Minore, confermò i suoi insegnamenti.
 Nell’ anno 60 d.c. si recò a Roma e si narra che la sua morte a seguito del martirio sul colle Vaticano presso una Caserma di Cesare o per alcuni nel Circo di Nerone, venne ricordata da tutta la comunità cristiana di Roma anche negli anni successivi, tanto che l’ Imperatore Costantino il grande volle far erigere sulla sua tomba, una grande Basilica a cinque navate, che diventò il cuore di tutta la cristianità.

San Matteo era un gabelliere di Cafarnao che quando fu chiamato da Gesù, si alzo dal suo tavolo pieno di pergamene e soldi per seguire la parola di DIO, senza fiatare.
Dobbiamo rilevare che Matteo o Mattatia fu il nome che egli adottò per via del suo cambiamento radicale: da ricco benestante e amante della bella vita diventò il testimone oculare delle opere e dei miracoli del suo Maestro.
Tutto ciò lo portò ad appuntare con degli scritti gli insegnamenti del Signore (Buona Novella).
Autore del Vangelo più diffuso nel mondo e scritto in aramaico, San Matteo fu senza dubbio l’ apostolo più colto dei 12, ma anche il più modesto.

San Bartolomeo e San Simone 
della Confraternita di San Giuseppe fondata nel 1931.

San Bartolomeo detto anche Nataele era un profondo conoscitore delle Sacre Scritture. Dopo l’ effusione dello Spirito Santo si recò in Armenia per portare la parola di DIO e riuscì a convertire 12 città, il Re d’ Armenia Polimio e la sua sposa,.
Ma il fratello del Re, un certo Astiage, lo fece uccidere ordinando ai suoi servi di spellarlo vivo. Per questo il grande Michelangelo nell’ affresco della Cappella Sistina lo ha raffigurato con la sua pelle in mano al cospetto di Gesù Cristo risorto e suo giudice supremo.

San Simone detto anche lo Zelota, perchè faceva parte di un partito ebraico che diffidava degli Scribi ed i Farisei, lasciò i suoi amici per seguire la pacifica via del Signore. Infatti gli Zeloti furono gli accaniti ebrei che portarono la guerra e fecero distruggere Gerusalemme nel 70 d.c dalle legioni romane di Tito, mentre il nostro Simone era a capo della Chiesa cristiana della città, dopo la morte di Giacomo Il Giusto.
Poco si sà della sua vita, l’ esegeta Egesippo ci narra della sua lunga vita (120 anni) in cui portò la parola di DIO in Grecia, ove morì durante il regno di Traiano (107 d.c) .
Simone fu il promotore di una fede senza manifestazioni di fanatismo e superbia, tant’ è che l’ Imperatore fu sollecito a non far perseguitare i Cristiani (ndr. vedasi la famosa lettera di Tacito).

La Giunta di Pasqua in un documentario di De Seta del 1955